Il cacciatore di giganti

la-modella-piu-alta-del-mondoInteresse a metà quello per un film fantasy diretto da Bryan Singer. Uno che è riuscito a dare (forse per primo) il giusto spessore ad un film di supereroi, donandogli serietà senza rinunciare alla giusta sospensione dell’incredulità. Uno che pochi anni dopo è riuscito a distruggere il supereroe per eccellenza.

Insomma, uno che sbaglia poco. Ma sbaglia.

Il cacciatore di giganti riprende in parte – almeno nel plot iniziale – Jack e la pianta di fagioli. Tuttavia la storia prende la strada, altrettanto classica, dello sfigato ma coraggioso che deve conquistare la principessa, non distogliendosi più da tanto da cose viste e riviste in mille avventure animate dalla Disney.

La computer grafica è ottima e le recitazioni sono macchiettistiche a sufficienza per essere apprezzate da grandi e piccini senza mai cadere nel pacchiano. L’atmosfera, i dialoghi e le scenografie risultano particolarmente azzeccate, e segnano probabilmente il fattore più meritevole di tutta la pellicola.

IN UN AGGETTIVO: Bambinesco

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