Carmageddon

Tanto tempo fa, in una galassia che poi è la stessa nostra, il sangue nei videogiochi non andava bene. Non andava bene perché “hai visto mai che poi non vogliano farlo anche nella realtà”. Non andava bene perché “eh ma i videogiochi sono un terreno inesplorato… va a capire ‘sti ragazzi come saranno tra 14 anni”. Il primo videogioco sanguinoso a raggiungere i telegiornali e, udite udite, il Parlamento Italiano, fu tale Carmaggedon.

Ebbene, ormai quei 14 anni sono passati e per strada non è usanza investire pedoni per fare punti, quindi, sembra che sia arrivato il momento della riscossaneiconfrontidell’italiano: “GENITORI PREOCCUPATI?!! Prrrrrrrrrrr”.Eccheccavolo, quando ci vuole, ci vuole!!!

Durante la settimana degli zombie, un po’ per critica, un po’ per opportunità, mi è tornato in mente quel gingillino divertente che occupava le discussioni mascoline alle medie: “hai visto che figata Carmageddon? Lo scopo è prender sotto la gente”, “Sì, l’ho visto su K, appena esce lo compro subito che non vedo l’ora di fare filotto!”, e via dicendo…

Pensate quindi che razza di delusione arrivò all’amico ricco quando sul pc si installò la versione originale e ITALIANA del gioco della SCi. Tutti i pedoni erano VERDI. E non erano pedoni, erano ZOMBIE!

Che avessero ragione i nostri genitori?

Uno vuole un gioco per sfogarsi, per fare qualcosa che nella realtà non farebbe mai… e invece no. Non può. Non può perché qualcuno ha deciso che se fai una cosa per finta, potresti farla anche per davvero. E non importa se hai 60 anni, hai una vita soddisfacente e trombi tutte le sere con una diversa, non puoi investire esseri antropomorfi che sputano schizzi rossi.

Se sono verdi però puoi

Per fortuna, il negozietto di fiducia da cui mi rifornivo era gestito da gente seria, un po’ inquietante, ma seria. Così me lo dissero subito: “Guarda, io te la faccio la copia della versione italiana, ma se vuoi il vero gioco, quello col sangue, ti copio la versione americana!”. Eccerto che ho scelto la versione americana.

Però, oggi si parla di zombie, quindi benvenuti alla recensione di Carmageddon italiano (che è sempre meglio della versione tedesca che aveva i robot).

Meglio zombie o vecchine?

Per chi non lo sapesse, Carmageddon è stato il primo gioco di guida tridimensionale dove tra i vari scopi del gioco c’era anche quello di investire più pedoni possibili. Prima di lui uscirono un paio di titoli per coin-op e C64, ma Carmageddon segnò realmente un epoca. Potevi anche distruggere le auto avversarie e arrivare primo alle competizioni, entrambe questioni divertentissime e piuttosto originali per l’epoca (c’era Destruction Derby, ma non era così esaltante), ma ciò per cui tutti lo ricordano è quella macabra possibilità offerta al pilota.

Speedracer su C64!

Anche se le persone gli zombie non dimostravano una gran intelligenza artificiale, non sempre era facilissimo beccarli, sia per la velocità smodata a cui si tendeva a viaggiare, sia perché nessuno zombie se ne stava fermo a farsi investire, ma scappavano al solo sentir ruggire il motore del nostro bolide (forse avevano paura di morire…).

Anche il parco macchine era di tutto rispetto e ogni volta che distruggevi un avversario potevi impossessarti della sua macchina dalla gara successiva, e le gare erano veramente tante e impegnative.

Qualcuno dice che Carmageddon fosse ispirato a Death Race 2000….

Gli scenari, anche se alla lunga ripetitivi, erano sempre affascinanti e ben realizzati, e non facevano pesare più di tanto l’essere uno degli ultimi giochi che non sfruttava acceleratori grafici (andava forte la 3dfx, ma io ero soddisfatto anche della mia Matrox Mystique da 4 Mb).

Per almeno un annetto lo giocai sempre al primo livello, con il solo scopo di investire pedoni, senza nemmeno prendere in considerazione che esistesse una competizione e altri livelli.

Ma poi lo scoprii, e diventò una droga ancora più forte, perché distruggere le auto avversarie era incredibilmente stimolante e esaltante, e indipendentemente dalla difficoltà dei livelli nella cava, la voglia di proseguire la distruzione rendeva invisibili i problemi e i limiti tecnici che nel frattempo qualche addetto ai lavori sbandierava.

E che dire delle chicche di genialità come l’ingresso in un campo di football, la scia di sangue brodo verde sull’asfalto o i punti extra in caso di investimenti spettacolari? E le musiche? vogliamo parlare di quanto fossero fighe e azzeccate?

Anche gli zombie giocano a football, e vedessi come corrono!

Al gioco seguì un’espansione e un ottimo seguito, con l’aggiunta di potenziamenti alle macchine e, sopratutto, con la colonna sonora degli IRON MAIDEN. Mai prima di quel momento un gruppo musicale famoso aveva concesso tanto ad un videogame che non fosse spudoratamente ispirato alla propria band.

Uscì anche un terzo capitolo, ma la casa produttrice era cambiata, e fondamentalmente la differenza si notò.

Come violenza quell’anno ci fu molto da divertirsi, dato che uscì anche un certo Grand Theft Auto, ma lì se investivi qualcuno poi dovevi vedertela con la polizia (altro che punti!).

E poi, oh, quello era un gioco per malati, dovevi prendere sotto gli umani, mica gli zombie!

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